Il cancro al Colon, più frequentemente avviane nella zona terminale, il retto. Con la prevenzione monitorando la presenza di polipi è possibile contrastarlo.
Come sappiamo, l’intestino è l’organo del nostro corpo che si occupa dell’assorbimento delle sostanze nutritive che assumiamo con il cibo.
Il colon occupa l’ultima parte dell’intestino, ed assorbe le ultime sostanze nutritive provvedendo poi a formare le feci.
Proprio in questa zona così importante, può verificarsi il tumore al colon-retto. Il cancro consiste nella proliferazione non controllata di cellule della mucosa che rivestono questo organo. In generale si parla di tumore al colon-retto, dato che la zona rettale rappresenta l’ultima parte del colon, ma c’è ancora chi distingue tumore al colon e quello del retto.
Si tratta di un cancro abbastanza diffuso fra gli anziani, che colpisce ogni anno circa 40 mila persone. Questo male, con una diagnosi precoce, può essere però combattuto e sconfitto ed è per questo motivo che risulta importante conoscere approfonditamente questa malattia ed incentrarsi soprattutto sulla fase prevenzione. Conoscere in tempo di che cosa si tratta può aumentare le probabilità di riuscire a guarire dal un tumore intestinale.
La maggior parte dei tumori al colon-retto nascono a causa dei polipi, ovvero piccole escrescenze che sono dovute all’accumulo di cellule della mucosa dell’intestino. I polipi sono forme tumorali benigne, ma quando superano la dimensione di 1,5 cm, il rischio che si evolvano in tumori maligni è sempre più alto e bisognerà intervenire con decisione per evitare che proliferino e accrescano nelle dimensioni.
La ricerca sulle cause del tumore al colon-retto è sempre in attività, dato che non sempre è possibile scoprire con precisione la causa di questo tipo di cancro.
Si ritiene, su base statistica e scientifica, che esistano alcuni comportamenti che aumentano il rischio di contrarre la malattia.
Essi sono:
- l’alimentazione; secondo le ricerche in oncologia, una dieta ricca di proteine e grassi animali e povera invece di fibre può aumentare il rischio di contrarre cancro al colon, specialmente se abbinata ad un uso di alcolici;
- ereditarietà. Il fatto che qualcuno in famiglia abbia avuto il cancro al colon-retto può aumentare il rischio di svilupparlo, specialmente se la malattia è stata diagnosticata in un parente stretto e con età inferiore di 45 anni.
- poliposi adenomatosa familiare: come spiegavamo in precedenza, la presenza di polipi tumurali sulla mucosa intestinale è correlata al l rischio che essi si trasformino in tumori maligni,
- patologie dell’intestino: problemi come la colite ulcerosa, o il morbo di Crohn, possono aumentare in maniera esponenziale il rischio di sviluppare il tumore del colon-retto, a conferma di come bisognerà tenere sotto controllo il legame tra colite e tumore al colon.
- obesità, fumo, assenza di attività sportiva e vita sedentaria sono fattori che possono incidere sulla possibilità di sviluppare un tumore di questo tipo.
Inoltre conta anche l’età: secondo le statistiche, l’incidenza del tumore al colon-retto è fino a dieci volte superiore fra le persone aventi un’età compresa fra 60 e 64 anni rispetto a coloro che hanno 40-44 anni.
Il rischio di sviluppare un tumore al colon-retto aumento di 2 o 3 volte nelle persone che siano parenti di primo grado di una persona affetta da cancro.
Tuttavia, non è stata ancora ipotizzata una specifica causa del tumore al colon-retto. Questo significa che un grande ruolo per cercare di evitare questo cancro lo gioca la prevenzione: sia in termini di condurre una vita sana e senza eccessi, sia in termini di sottoporsi a screen ed accertamenti periodici come la colonscopia e l’esame delle feci per monitorare la situazione dell’intestino.